Scala Napoletana VIII edizione
Continua il nostro progetto di valorizzazione del patrimonio linguistico e musicale realizzato a Napoli dal medio evo ai nostri giorni, l’ Associazione Cultura Viva nell’ ambito della VIII edizione di Scala Napoletana, sostiene e partecipa all’iniziativa editoriale di Kairos Edizioni, e della scrittrice Antonietta Caruso.
SCALA NAPOLETANA la storia delle edizioni passate
L’ Associazione Cultura Viva, da anni progetta e realizza eventi culturali, tra essi da quasi un decennio, sta portando avanti, il convegno/studio “Scala napoletana”.
Un appuntamento, che da anni rappresenta un occasione di divulgazione storica e culturale sulle radici alla base del patrimonio musicale e letterario, sviluppatosi a Napoli dal Medio Evo ai nostri giorni.
Al centro degli incontri e dei convegni finora realizzati c’è stato l’obiettivo di ricostruire le stratificazioni storiche che hanno portato Napoli ad essere una delle capitali musicali riconosciute a livello mondiale, distinguendo la città del golfo, per essere una delle poche al mondo ad avere un patrimonio autoctono riconoscibile e internazionalmente ammirato.
Scala napoletana, da sette anni rappresenta un appuntamento di divulgazione, con cadenza annuale, sulla importanza storica e culturale, e sulle radici alla base del patrimonio musicale e letterario sviluppatosi a Napoli dal Medioevo ai nostri giorni, con un impegno particolare a sensibilizzare le giovani generazioni.
Il progetto ha voluto raccogliere l’allarme lanciato dall’Unesco, che ha inserito la lingua napoletana nell’atlante mondiale delle lingue in pericolo.
Scala Napoletana, nel corso di tutte le edizioni, già ospitato da Sala Ferrari di Napoli, Università delle TRE età e dalle Scuole Pie di Fuorigrotta, Il plesso scolastico Matteo Renato Imbriani di Napoli, la chiesa di San Bartolomeo di Napoli, e si è posto sempre come obiettivo quello di scoprire il patrimonio culturale e artistico della Canzone Napoletana, la sua vivacità, la capacità di narrare e puntualizzare gli avvenimenti storici e contemporaneamente quello di valorizzare un patrimonio linguistico e letterario, minacciato di essere dimenticato dalle nuove generazioni.
Abbiamo indagato sul ruolo e sull’ importanza della Scala minore armonica di seconda bemolle, internazionalmente riconosciuta come “Scala napoletana”, sulle sue implicazioni culturali, sulle sue influenze in campo artistico letterario e poetico, e compositivo
Per fare questo, abbiamo tracciato le linee guida alla base dello sviluppo musicale e letterario, avvenuto a Napoli a partire dal medio evo, passando per la musica del 500, del 600, sino ad arrivare alla gloriosa pagina che ha visto nel corso del settecento, operare in città autori come Alessandro Scarlatti, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa e Giovanni Battista Pergolesi.
Al centro del nostro convegni anche uno studio, e mostre, realizzato dalla nostra associazione in collaborazione con l’Ass. Amici degli Archivi Onlus a cura della Dott.ssa Daniela Menafro, volto a valorizzare l’ importanza della canzone scritta a Napoli, durante la seconda guerra mondiale, e immediatamente dopo, analizzandone i mutamenti, le caratteristiche e le diversità rispetto alla produzione pre-bellica, confrontandola con la canzone prodotta in Italia e negli altri paesi convolti nel II° Conflitto Mondiale.
Prestigiosi gli ospiti, provenienti sia dal’ ambito accademico che conservatoriale, numerose le testimonianze da parte di scrittori, sociologi, attori, studiosi, giornalisti, tutti a vario titolo impegnati nella valorizzazione e nella divulgazione della lingua e della musica scritta e composta a Napoli.
Scala Napoletana da sempre si prefigge di sensibilizzare e quindi avvicinare, alla conoscenza delle proprie radici musicali e culturali storiche e letterarie, le giovani generazioni, stimolandoli nello studio e nella consapevolezza del proprio patrimonio storico e musicale.
Scala Napoletana, in questi anni ha prodotto e distribuito una serie di incontri che tracciano le basi tra la musica e la canzone scritta a Napoli a partire dal XVIII secolo, sino ad arrivare ai mutamente ai quali stiamo assistendo nei giorni odierni.
Evidenziando gli elementi tecnici, letterari, storici e musicali di tale produzione, confrontarla con analoga produzione realizzata nello stesso periodo nel mondo con particolare riferimento alla produzione americana, alla produzione realizzata in Europa, analizzando differenze letterarie, sociologiche, poetiche e musicali, rispetto alla musica prodotta in Italia nello stesso periodo, e soprattutto rispetto alla musica prodotta nella città di Napoli.
VII EDIZIONE Scala NAPOLETANA
“Il diritto d’autore musicale, da Enrico Caruso allo scenario liquido” questo il tema che è stato affrontato nell’ambito della “VII edizione di Scala napoletana”, che si è concluso l’11 Dicembre 2021 presso la Chiesa di San Bartolomeo a Napoli, ed ha avuto un appendice extra, che avvia di fatto i lavori della VIII edizione, presso l’Istituto S’ Alfonso Maria De’ Liguori di Napoli.
Il progetto artistico-culturale-musicale è diretto da Lino Volpe, “Progetto finanziato con la L.R. n. 7/2003, contributi per la promozione culturale anno 2021”. in collaborazione con Associazione Cultura Viva e l’Associazione Amici degli Archivi Onlus, ed è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, dal Ministero della Cultura e dalla I° Municipalità del Comune di Napoli.
All’incontro hanno partecipato l’autore e conduttore radiofonico e televisivo Rai Gino Aveta, il produttore discografico Claudio Poggi, l’avvocato Alessandro Senatore, il chitarrista Francesco Ponzo, il regista Lino Volpe, e la ricercatrice Daniela Menafro della Soprintendenza Archivistica per la Campania.
Anche nel corso di quest’ultima edizione è stato indagato il ruolo e l’importanza della Scala minore armonica di II° Bemolle, internazionalmente riconosciuta come “Scala napoletana”, sulle sue implicazioni culturali, sulle sue influenze in campo artistico letterario e poetico.
Durante l’incontro è stato proiettato il documentario “Una storia della canzone a Napoli da Federico II alla Seconda guerra mondiale”, nel quale è stato affrontato un percorso che restituisce lo scenario musicale napoletano dal Medioevo alla stagione d’oro della canzone napoletana, che ha visto operare in città autori come Salvatore di Giacomo, Ernesto Murolo, Libero Bovio, E.A.Mario.
Il documentario, scritto e diretto da Lino Volpe, analizza il contributo offerto da figure fondamentali per lo sviluppo della forma canzone, come quello dell’editore, ricercatore e compositore francese Guglielmo Cottrau.
I contributi filmati, hanno riguardato interventi di numerosi ospiti, tra cui almeno ricordiamo quelli di Carlo Morelli, direttore del Coro giovanile del Teatro San Carlo di Napoli, Giulio Raimondi, già Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, del sociologo Raffaele Savonardo dell’Università Federico II, dei giornalisti Giovanni Occhiello della Rai e Pietro Gargano de Il Mattino, oltre a quelli di musicisti tra cui, Maurizio Pica, Massimo Volpe e Marco Zurzolo.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre analizzato “Il diritto d’autore”, la sua importanza materiale e immateriale, il suo mutamento nel corso del tempo, la sua importanza storica, e i suoi risvolti per la tutela e la diffusione della musica, a partire dalle prime incisioni effettuate da Enrico Caruso, realizzate a Milano fra il 1902 e il 1903, sottolineando l’importanza storica della figura del tenore, anche nell’ambito relativo allo sviluppo tecnologico, attraverso l’incontro e la collaborazione con Eldrige R. Johnson, il fondatore della The Victor Talking Machine.
La parte finale dell’evento stata rivolta a ripercorrere cronologicamente le tappe e le trasformazioni sul piano morfologico, semiologico, grammaticale e musicale, della canzone scritta a Napoli a partire dal XVIII secolo, passando per il Secondo conflitto bellico e arrivando ai mutamenti dei tempi odierni.
SCALA NAPOLETANA, le origini del progetto.
Il progetto Scala Napoletana, parte da uno spettacolo teatrale, messo in scena a partire dal 2012 da Lino Volpe, e da Cultura viva, rappresentato in prestigiosi teatri in tutta Italia.Teatro San Babila di Milano, Teatro Orologio di Roma, Teatro Sannazaro di Napoli, Acacia di Napoli, Teatro Primo di Villa San Giovanni, (Rg) Sala Gassman di Civitavecchia, Politeatro di Milano, Teatro Imperiale di Guidonia (Roma), Teatro Cilea di Napoli, etc…
Successivamente, il progetto ha assunto la dimensione di un convegno/studio, che da 8 anni, si interessa di esaminare e approfondire i materiali sonori prodotti a Napoli, dal medioevo, sino allo scenario liquido.
Nello spettacolo, veniva affrontato il tema della seconda guerra mondiale a Napoli, ed aveva come colonna sonora, canzoni realizzate durante il periodo bellico, e durante secondo dopoguerra.